Creative Cities Network dell'UNESCO
L’UNESCO - Organizzazione delle Nazioni Unite per l'Educazione, la Scienza e la Cultura- è nato per costruire una pace duratura tra i popoli e ad oggi promuove la cultura, lo sviluppo sostenibile e il dialogo interculturale.
In questo contesto si inserisce la Rete delle città creative UNESCO nata per promuovere la cooperazione tra le città che hanno identificato la creatività come elemento strategico per lo sviluppo urbano sostenibile. Attualmente fanno parte della rete 246 città, nei paesi di tutto il mondo. Esse collaborano per un scopo comune: fare della creatività e dell'industria culturale il centro dei loro piani di sviluppo economico a livello locale nonchè collaborare attivamente a livello internazionale.
Il 1° giugno 2021 si è tenuta la conferenza stampa di presentazione del dossier di candidatura di Valenza alla rete Creative Cities dell’UNESCO.
La conferenza stampa è iniziata con una presentazione generale riguardo la storia del distretto orafo di Valenza e le motivazioni per cui si è deciso di candidarla come città creativa, optando per il settore del design. In seguito, i vari ospiti tra cui Maurizio Oddone, Sindaco di Valenza, Vittoria Poggio e Andrea Tronzano, entrambi assessori regionali, l’Onorevole Riccardo Molinari e i suoi colleghi Lino Petazzi e Massimo Berutti hanno dato il loro contributo ponendo l’accento sull’importanza del know-how italiano e della formazione professionale per gli artigiani del domani.
Il distretto orafo Valenza ha una storia secolare e ad oggi conta 750 aziende orafe con quasi 4500 adetti, i quali hanno sviluppato competenze e saperi che devono essere tramandati alle nuove generazioni. Il design piemontese nasce dalla creatività dei suoi artigiani ed imprenditori, i quali hanno saputo portare nel mondo non solo l’orgoglio del “Made in Piemonte” ma anche quello italiano pur restando ben ancorati alle loro radici. Questa candidatura alla rete delle città creative dell’UNESCO nasce e cresce nel momento giusto grazie alle risorse erogate dal governo e al periodo di rinascita post-pandemico. Come detto nei molteplici interventi degli ospiti istituzionali presenti alla conferenza stampa, il design è trasversale al territorio e bisongna investire su:
A sostegno della candidatura, la città ha presentato un Piano di Azione per i prossimi 4 anni, che prevede 6 progetti:
Alla conferenza stampa ha partecipato anche Barbara Rizzi, Presidente del Marchio del Consorzio orafo “DiValenza”, la quale ha affermato che la candidatura della città risulterà tanto più efficace quanto più essa sarà condivisa e partecipata dai valenzani, in quanto bisogna rendere meno astratto il rapporto tra la cittadinanza e gli organi promotori della candidatura per diminuire il gap esistente tra l’azione dell’amministrazione comunale e la partecipazione attiva della cittadinanza.
In ultimo ha accennato al fatto che il DiValenza ha aderito al “Patto per Valenza” (istituito nel Novembre 2020) con il quale si è deciso che le medaglie delle Olimpiadi e Para-Olimpiadi di Cortina 2026 saranno realizzate a Valenza. La realizzazione di questa commessa olimpica è stata possibile anche grazie alla presenza di un advisor d’eccellenza: lo Studio Coggiola di Valenza.
Questa opportunità è un chiaro segno di concretezza professionale e della fiducia che le istituzioni hanno verso le eccelse competenze degli artigiani del distretto orafo di Valenza. Inoltre, darà visibilità alle aziende presenti sul territorio e rappresenterà un’occasione di promozione del sapere contenuto nelle piccole e medie imprese valenzane che si occupano di oreficeria.
Grandi sono le speranze di vedere la città di Valenza insignita di questo prestigioso riconoscimento, ma la concorrenza è agguerrita. Città come Trieste, Como, Lerici e Modena competono con Valenza per aggiudicarsi l’unico posto disponibile per la rete delle città creative. A fine giugno sapremo il nome delle due città che passano alla finale programmata per novembre c.a. a Parigi.
Il Consorzio del Marchio orafo DiValenza ringrazia l'Amministrazione Comunale di Valenza per l'impegno sociale e culturale verso la città.
Articolo a cura di Marzia Meda.