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L'ORO E VALENZA
Molto si è scritto sulla storia di Valenza e sulle sue vicissitudini sociali e politiche dovute in gran parte alla sua collocazione geografica che ne fecero un territorio conteso e inevitabilmente soggetto all’avvicendarsi di diverse dominazioni. Sin dal Medioevo, il fiume Po nella confluenza dei suoi affluenti era motivo di attrazione per i mitici cercatori d’oro che, come nelle opere cinematografiche ambientate in altri continenti, anche qui setacciavano con più o meno fortuna le sabbie del fiume. Ma l’oro di Valenza non era da cercare nel sottosuolo, nemmeno sul greto del fiume, ma nelle mani degli uomini. Uno in particolare amò tornare nel paese ove nacque: Vincenzo Morosetti, dopo un periodo da emigrante in America, dove apprese l’arte Orafa, nel 1843, appena trentenne, aprì a Valenza un piccolo laboratorio. E’ da questo piccolo laboratorio, fucina di arte, genio e fantasia che inizia la storia della Oreficeria Valenzana fatta di uomini resi artigiani, sedotti dall’oro ed in grado di sedurre con la loro bravura.

Valenza è una piccola cittadina piemontese dove sono nate e risiedono le più importanti e prestigiose unità produttive dell’alta gioielleria internazionale e dove questa arte orafa si è insediata dai primi dell’800, fino a realizzare un vero e proprio distretto industriale dell’alta Gioielleria. Nascono artigiani, diventano maestri orafi, aprono botteghe che via via si specializzano trovando una loro identità. Come si possono raccontare quasi due secoli di storia e permettere ad un simile passato di essere e vivere con il meritato riconoscimento? Valenza è unica, come è unica la sua storia, la sua profonda esperienza artigiana, gli oggetti di alta gioielleria che sono prodotti, le pietre preziose tagliate appositamente.

A Valenza si concentrano realtà inimmaginabili; è una piccola città preziosa, dove ancora resiste il culto del fatto a mano, della precisa rifinitura, amore per un mestiere appassionante che é sempre stato l’unione tra tradizione e tecnologia, realizzando capolavori assoluti impegnando migliaia di ore di lavoro al banco, migliaia di impercettibili gesti che rappresentano l’eccellenza e la passione degli Artigiani orafi a creare "Il bello" con le proprie mani. Molti i nomi che dal laboratorio scuola di Morosetti uscirono dando vita ad una lunga stirpe di artigiani che si sono tramandati il mestiere di generazione in generazione.

L’espansione e lo sviluppo dell’oreficeria valenzana sono strettamente connessi ai mutamenti sociali che si sono venuti a creare nel dopoguerra e che trovano ragione e alimento dal progresso che, a poco a poco, induce le persone a guardare al futuro con un certo ottimismo e con l’aspirazione ad un maggiore benessere. Valenza, da paese pressoché rurale, cresciuto prima con le filande poi con l’industria calzaturiera, con il proliferare delle aziende orafe raggiunge rapidamente i ventimila abitanti.

Per far fronte alle crescenti esigenze di maestranze qualificate, nel 1950 nascono a Valenza la scuola professionale ed il primo gabinetto di analisi gemmologiche, in grado di dare le prime nozioni ai giovani che si vogliono inserire nel settore. Cosicché i giovani entrano nel mondo del lavoro e la vera e completa formazione avviene” sul campo”. Si fa pressante il desiderio di imparare le tecniche dei vecchi artigiani, uomini e donne, acquisite e trasmesse di padre in figlio, di madre in figlia, di generazione in generazione. Ogni artigiano approfondisce e perfeziona costantemente quello che è lo “stile” della fabbrica in cui è inserito , e questo costituisce oggi come allora, un marchio di autenticità e di indiscussa originalità.

Nel 1959 nasce la Mostra permanente, rivolta agli operatori del settore ed il gioiello valenzano varca i confini ed i continenti. L’alta qualità e la raffinatezza dei gioielli diventano incentivo per altri Paesi che sviluppano una loro produzione; la concorrenza si fa più accanita e la tecnologia contribuisce a cambiare il metodo di produzione. L’ inevitabile e fisiologica concorrenza non può che fare da sprone per poter essere sempre più innovativi, senza però rischiare di contaminare quello che da sempre è lo spirito che animò l’opera dei primi artigiani e che tutt’oggi rappresenta la reale portata creativa di Valenza.

"Creatività" e "appartenere alla tradizione del MADE IN ITALY", non sono slogan fine a stessi, ma significano che l’oggetto è creato e realizzato in Italia, che è curato in ogni dettaglio e che si rasenta il confine con l’arte ogni volta che si perfeziona una capacità e si supera un limite con una nuova soluzione creativa. Nell’Ottobre 1978 si realizza a Valenza la prima mostra Orafa che diventa un modello da imitare anche da altre realtà orafe. Infatti non esiste Nazione che non abbia un evento dedicato al Gioiello e tutti ambiscono ad avere fra i propri espositori le aziende valenzane.