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LA STORIA DELLA GEMMOLOGIA:IN ITALIA E A VALENZA

Oggi diamo il via ad un breve ma intenso percorso educativo, informativo e promozionale di un’altra eccellenza di Valenza, città del gioiello.

Ci addentreremo nel settore della Gemmologia capendo la sua storia, gli attori che ne fanno parte e quali sono le certificazioni gemmologiche più importanti e riconosciute sia a livello nazionale che internazionale.

Il Marchio Del Consorzio Orafo DiValenza si avvarrà di professionisti ed esperti di Gemmologia con alle spalle più di trent’anni di esperienza, la quale ha permesso loro di diventare un’istituzione sul territorio italiano ed estero.

Iniziamo questo percorso partendo dalla storia della Gemmologia avvalendoci del supporto e della conoscenza di uno dei più importanti protagonisti del mondo gemmologico, il Professor Luciano Orsini.

 

1. Professore, ci racconti come e dove nasce la gemmologia come la intendiamo oggi

La storia della gemmologia in Italia inizia nel 1902 con la nascita della Professoressa Speranza Cavenago Bignami Moneta, colei che viene considerata come “la madre della Gemmologia” in quanto ne fu la massima esperta.

Ben presto si trasferisce in Brasile con la famiglia. Lì viene a contatto con diverse realtà di natura geologica di cui il Brasile ne è paradiso terrestre. Questo suo interesse per tutto ciò che è “bello” è accresciuto dal fatto che suo padre era magazziniere capo della Banca Del Monte di Milano, istituzione bancaria che provvedeva al prestito su pegno di oggetti preziosi. Nel periodo brasiliano la “Signora delle Gemme” si dedica anche allo studio della musica diventando abile pianista e apprezzata soprano.

Tornata in Italia nel 1931 approfondisce la sua passione per le pietre preziose.

I riflessi della crisi economica del 1929 che aveva colpito gli Stati Uniti d’America si erano già estesi in Italia. Infatti, ai banchi dei pegni venivano venduti una quantità considerevole di oggetti preziosi che costituivano il capitale di alcune famiglie in difficoltà che ora dovevano ricorrere al pegno per poter far fronte alle loro esigenze monetarie.

La Professoressa Bignami diventa quindi una dei protagonisti del pegno in quanto inventa e introduce in questo settore la parola “gemmologia”. Forte della sua esperienza brasiliana e della vicinanza con l’attività del padre, lavora presso la banca del Monte di Milano dove fornisce la destinazione qualitativa agli oggetti che venivano consegnati all’istituto creditizio.

Il primo laboratorio di gemmologia in Italia nasce quindi presso la Banca del Monte di Milano ed è diretto dalla Professoressa.

A causa dello scoppio della seconda guerra mondiale, l’attività della Banca del Monte si ferma.

Nel frattempo nasce un laboratorio analogo presso la cassa di risparmio di Firenze e la Professoressa Bignami viene chiamata come esperto ed incaricata di fornire le informazioni tecniche essenziali alla formazione dei gemmologi (altro neologismo coniato dalla Professoressa).

2. Come nasce la gemmologia a Valenza?

Nel 1950 nasce a Valenza l’Istituto Professionale Orafo (IPO) dedicato a Benvenuto Cellini. Esso fu voluto da Luigi Illario, il quale aveva intuito che ci fosse la necessità di fornire una formazione culturale e non solo pratica agli orafi.

A pochissima distanza dalla sua fondazione, si avverte la necessità di qualificare la natura delle gemme che vengono incastonate nei gioielli realizzati a Valenza.

Si passa quindi dall’oreficeria comune alla gioielleria grazie all’impiego di diamanti e gemme preziose. Sempre su indicazione di Luigi Illario e su proposta degli orafi locali, si realizza il sogno della Professoressa di avviare all’interno di una scuola pubblica un percorso di formazione sulla figura del gemmologo.

Nel 1957 viene fondato il Laboratorio di Stato per le Analisi Gemmologiche presso l’Istituto Cellini. Questo laboratorio nasce come un’intesa tra il Ministero dell’Istruzione e quello dell’Industria e del Commercio. Esso è perciò a tutti gli effetti un’attività di Stato. Ciò significa che il direttore responsabile del laboratorio è titolato ad apporre una firma legale su un vero e proprio documento di Stato.

La Professoressa Bignami ne diventa la direttrice e può perciò firmare le certificazioni come corrispondente del Ministero dell’Istruzione.

Dagli anni Sessanta, l’attività dei gemmologi diventa cruciale. Bisogna effettuare ricerche gemmologiche mirate e attente perché si assiste all’esplosione della creazione di prodotti sintetici ad imitazione dei naturali che quindi potevano insidiare la garanzia di qualità della gemma preziosa.

Nel 1973 la Professoressa si ritira a vita privata e al suo posto subentrano come responsabili gestionali del laboratorio di stato di Valenza ai dottori Leone e Cumo. Successivamente a causa di incomprensioni professionali i due abbandoneranno questo laboratorio per aprirne un altro in proprio.

 

3. Cosa succede alla gemmologia una volta che Cumo e Leone abbandonano il Laboratorio Di Stato di Valenza?

L’istituto professionale orafo, che nel frattempo era diventato istituto d’arte, non ha più al proprio interno una docenza che possa occuparsi anche del Laboratorio Di Stato di Valenza.

La gemmologia però, continua all’interno dell’istituto d’arte come materia parallela che viene insegnata proprio da me, Luciano Orsini.

La materia si aggiunge ad un corso specialistico di stima dei gioielli che viene gestito in nome e per conto dell’Associazione Nazionale degli Istituti di Credito su Pegno ed era riservato agli allievi frequentanti il quarto e il quinto anno dell’istituto. Al termine del corso si acquisiva un diploma specialistico, unico strumento utile per poter accedere alle banche aventi al loro interno una sezione pegno.

Infine, la sezione di Analisi gemmologiche dell'Istituto Cellini svolgeva lezioni pratiche presso il laboratorio gemmologico dedicato alla prof. Cavenago oltre a esperienze di taglio e sfaccettatura in un laboratorio attrezzato.

4. Secondo lei, cosa fa di un gemmologo un buon gemmologo?

Oltre alla formazione costante e continua sul campo, sicuramente la bontà del gemmologo - e di conseguenza delle certificazioni che rilascia - risiede nella propria coscienza. Gli operatori del settore si affidano ai gemmologi del territorio per le certificazioni gemmologiche poiché sono consapevoli della qualità dei certificati rilasciati, dell’abilità dei gemmologi stessi e della professionalità che c’è dietro al responso delle analisi da loro effettuate.

Molto spesso infatti le certificazioni dei gemmologi sono così accurate e complete che conferiscono qualcosa in più rispetto alle certificazioni internazionali.

5, Ad oggi, a chi ci si può rivolgere per certificare le gemme preziose in Valenza?

Ci si può rivolgere al Dr. Paolo Orsini presso l’ACG Analisi e Consulenze Gemmologiche del Dott. Paolo Orsini in via Giuseppe Mazzini 40 o al Dr. Pio Visconti presso il Centro Di Analisi Gemmologiche in Viale Vicenza, 4/D.

Ringraziamo il professor Luciano Orsini per l’interessante chiacchierata.
 

Per maggiori informazioni:

Per scoprire di più sulla gemmologia e sul lavoro di gemmologo, ecco l'articolo: "Il Gemmologo e le Certificazioni Gemmologiche"

Articolo redatto da Marzia Meda